lunedì 1 gennaio 2018

Il primo dell'anno

L'iPhone non centra nulla, ma mi sembra comunque una immagine rappresentativa del Primo Gennaio
L'iPhone non centra nulla, ma mi sembra comunque una immagine rappresentativa del Primo Gennaio.

Oggi comincia il nuovo corso di questo blog. Cosa cambia? Quasi nulla. Continueranno ad esserci pochi post, a cadenza irregolare, e continueranno a esserci i miei deliri semi-narrativi, le mie riflessioni, i miei ricordi. Ma ci sarà sempre della musica. Tanta musica. Perché c'è sempre della musica. Parlerò anche proprio di musica, penso. Recensioni, interviste. Ma non fatevi troppe illusioni che sono molto incostante nei miei intenti. Comunque, qualche post a riguardo c'era già stato, ce ne saranno di più.
Oggi è il 01/01/2018, e il primo dell'anno, faccio il primo post del nuovo corso.
Parlando del primo gennaio, cioè di TUTTI i miei "1 gennaio". Coraggio, sono soltanto 33: togliendo quelli che non ricordo, sono 27... visto che non li racconterò singolarmente, sarà una rapida carrellata.
Riuscirò a essere prolisso lo stesso, lo so. D'altronde... siete su Blogorroico.

THE 90's aka QUANDO C'ERA LA LIRA
La mattina del primo gennaio dei miei anni novanta è sempre stata anticipata da una festa con i miei genitori, i loro amici, e i loro figli. Una cosa casalinga, molto tranquilla. Nonostante questo, alla mattina non ero mai molto contento della sveglia: nonostante fossi già andato alla messa prefestiva del giorno prima, dovevo comunque svegliarmi presto per ANDARE A DARE IL BUON ANNO ai parenti. Quella tradizione tutta nostrana che tocca al sesso maschile, perché "le donne portano sfiga".
Così mio padre mi caricava in macchina e mi portava in giro, insieme a mio zio, mentre mia madre a sua volta restava a casa per ricevere le visite degli altri parenti.
Le case degli altri si assomigliavano tutti (e forse si assomigliano ancora): l'albero di Natale acceso, un piattone di caramelle e cioccolatini, e la TV era accesa "sul primo", dove trasmettevano la replica del concerto di capodanno.
Questa cosa degli auguri non mi è mai piaciuta molto, d'altronde come tutti i bambini a me piaceva giocare, o al limite dormire... anche se in cambio degli auguri ricevevo sempre tra le 10mila e le 50mila lire. Una cosa che crescendo ho apprezzato sempre più... alla fine, sossoldi, con cui andare a rimpinguare la mia misera paghetta di bimbo/adolescente e con cui comprarmi qualche piccolo sfizio.

2000-2001-2002 aka THE HANGOVER DAYS
I primissimi anni del nuovo millennio non variano molto dagli anni novanta, anzi, sono sostanzialmente identici, se non per un piccolo particolare: invece della festa tranquilla con genitori e figli, cominciavo a frequentare feste di amici in cui la componente alcolica svolgeva un ruolo importante.
Risultato: alla mattina del primo gennaio mi ritrovavo caricato in macchina, pallido come la neve bianca che nei campi si scioglieva, mentre cercavo di non vomitare, nelle statali della provincia ferrarese.
Furono pochi anni, brevi intensi, che terminarono nel momento in cui i parenti si resero conto che avevo 18 anni e quindi ero già grande per ricevere soldi... ne conseguì che decisi di essere già grande per restare a letto.

dal 2003 in poi... 
Dal 2003 in poi, cioè dai miei 18 anni, i miei primo gennaio si possono sostanzialmente raccontare dividendoli in due categorie:

A) VACANZE DI NATALE '83 (ovvero il capodanno in vacanza)
Tuttavia, mi è capitato di fare la festa di capodanno fuori, in vacanza (a memoria conto almeno 6-7 occasioni)... qui il programma della giornata del primo gennaio è molto variabile, e ovviamente ogni giornata meriterebbe un racconto a sé. Ho fatto capodanni a Valle di Cadore (BL), Monaco di Baviera, Londra, Roma, Lubliana, Sofia... ognuno con le sue peculiarità, i suoi personaggi e i suoi aneddoti. Come un film dei Vanzina. E qui, come sempre, il 31 dicembre è stato più interessante del 1 gennaio.

B) WEEKEND degli 883 (ovvero il capodanno a casa)
La seconda, invece, purtroppo più frequente, è quella che segue una festa nei dintorni.
Sveglia a mezzogiorno, corsa al lavandino, riutilizzo dei vestiti della sera precedente (quando possibile) e corsa in macchina per arrivare da mia nonna puntuale. Tentativo che fallisce puntualmente (i miei ritardi sono l'unica cosa che ho di puntuale).
Mia nonna mi sgrida, e poi dà il via alla sequenza di lasagne-tortellini-polpettone-funghi-purè-coniglio-spiedini-braciole-frutta-torta1-torta2-caffè. Sequenza che più o meno è invariata da quando sono nato, e che più o meno si ripete anche per Pasqua e compleanni.
Il resto della giornata è un vegetare tra letto, divano, e se avanzano voglia ed energie, alla sera magari mi faccio anche una doccia ed esco fuori a vedere di nuovo quelli della sera prima, in casa di qualcuno perché fuori è tutto chiuso, e magari si torna a casa presto perché il giorno dopo si deve già tornare a lavorare. Il tutto condito da un mal di testa regolare tipico del day after. Si, proprio come "Weekend" degli 883, avete capito tutto.


E questo primo gennaio 2018? E' domenica, il 2 si lavora già, quindi stasera immagino un finale molto alla "Weekend"... nonostante questo voglio ricordarmi dei tempi andati, della mia gioventù, e di quelle mattine noiose. Senza mal di testa. Senza nostalgia. Ma con Radetzky. 


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